Baglionando: Sanremo 2018, E1
Piccolo riassunto del primo episodio di Baglionando
1. La sigla poteva essere una bella idea, la realizzazione però delude
2. Fiorello in apertura. E lui funziona sempre quando è sul palco di un varietà in grande stile.
3. Studio affascinante, buona resa televisiva. Diversi tocchi di grafica, luci, regia in stile Eurovision.
4. Il trio funziona nei ruoli e nei modi. Baglioni fa Baglioni con qualche incursione e molta voce. Michelle conduce, e tiene i tempi. Favino fa il brubero e il sarcastico quando serve. Atmosfera divertita e rilassata.
5. Qualche battuta a tema elezioni grazie a Fiorello. “Il toyboy di Orietta Berti” alias Di Maio. “Per chi votate? Tu Orfeo non puoi votare tre volte”. E poi: “Ah, e quegli altri, come si chiamano, Liberi e Belli”
6. Ogni volta che cantano vecchi successi è subito voglia di karaoke vintage.
7. Il festival gioca con le parole e la musica (esempio il pezzo di Favino). La mano degli autori c’è e si vede. Risolvono anche bene l’ospitata del cast del film di Muccino
8. La scollatura di Michelle: come si (ot)tiene?
9. Il palco è anche messa in scena. Quelli dello Stato Sociale hanno imparato da Gabbani, la vecchia che balla è la nuova scimmia (porterà bene per il podio?).
10. Nel frattempo, in un galassia spettacolare lontana lontana, è arrivata la notizia che gli autori di Trono di Spade produrranno una nuova trilogia di film di Star Wars.
#tobecontinued